I capelli in gravidanza 30 Novembre 2022 – Postato in: Cura dei Capelli, Salute e Benessere – Tags: allattamento, gravidanza
I capelli in gravidanza possono raggiungere livelli di splendore un tempo solo sognati!
Specie nel primo trimestre, i capelli in gravidanza subiscono l’effetto positivo dell’aumento degli estrogeni, che li rende più folti e lucidi. Questi ormoni femminili sono infatti in grado di influenzare positivamente il ciclo vitale del capello, prolungandone la permanenza nella fase di crescita (anagen) e limitandone notevolmente la caduta.
La caduta però riprende dopo il parto, spesso in modo copioso, tanto da risultare preoccupante.
Ma di questo parleremo in un prossimo articolo.
Esistono però diversi episodi in cui la caduta si manifesta già durante la gravidanza.
Casi come questi sono dovuti solitamente agli alti livelli di tensione e soprattutto ad una serie di carenze vitaminiche. Il crollo di minerali presente nell’organismo, oltre che a rendere la chioma secca e spenta, favorisce l’indebolimento dei fusti e la loro conseguente caduta.
È evidente che i fattori psicologici ed organici possono risultare determinanti durante una fase splendidamente delicata come lo è la gravidanza.
Importante in questi frangenti rispettare alcune semplici regole:
- utilizzare shampoo delicati e rinforzanti
- effettuare regolarmente impacchi con maschere nutrienti
- limitare l’utilizzo di ferri e piastre, utilizzando il phon a basse temperature
Non scordiamoci poi che l’alimentazione è la principale protagonista.
Meglio adottare una dieta ad hoc ricca di grassi Omega 3, di minerali, di ferro, di vitamine ed eventualmente aggiungere specifici integratori.
Altro argomento molto dibattuto nel periodo di gravidanza è il ricorso alle colorazioni.
Da un lato c’è chi sostiene che i prodotti attualmente disponibili siano sufficientemente sicuri da consentirne l’uso durante la gestazione; dall’altro, invece, c’è chi sostiene esattamente il contrario, sconsigliando vivamente la colorazione dei capelli in gravidanza.
Rimane ancora oggi il dubbio e, purtroppo, la risposta può cambiare a seconda del ginecologo interpellato.
Esistono delle statistiche basate sulla sperimentazione animale, che tuttavia non garantiscono la riproducibilità dei risultati anche nell’uomo, soprattutto perché l’assorbimento sistemico appare limitatissimo ed è improbabile che quantità significative di sostanza possano raggiungere la placenta. In generale prevale il principio di precauzione, non perché ci siano dati che dimostrino una qualche pericolosità, ma sulla base dell’assenza di prove certe di innocuità.
Il mio consiglio è di evitare colorazioni permanenti con ammoniaca, almeno nei primi tre mesi di gravidanza e limitarne l’uso nel periodo successivo, valutando l’opportunità di ricorrere a tinture prive, oltre che di ammoniaca, anche di parafenilendiammina (PFD) e resorcina.
Per quanto riguarda l’uso di permanenti o trattamenti stiranti in gravidanza, invece, la controindicazione è assoluta.